Sicuramente non è uno dei miei generi preferiti, ma il libro quasi fino alla fine mi ha travolto ed entusiasmato, ma senza spoilerare nulla non mi è piaciuto il finale.
Il libro è ambientato a Lione all’inizio degli anni 70. I due protagonisti vivono entrambi nella propria solitudine. Ma in fondo si fanno compagnia a distanza. Le vite di queste due persone si intrecciano e si sovrappongono ma nessuno dei due ne è consapevole.
Non ha un vero e proprio finale e questo non mi è piaciuto.
Dall’autore del best seller “Norah – l’ombra della ragione”.
Sullo sfondo di una Lione degli anni sessanta, le vite di Jean ed Eloise vengono intrecciate da un filo invisibile e allo stesso tempo separate da un muro sottile, che divide i loro appartamenti un tempo uniti. Non si conoscono, eppure la vita dell’uno entra in quella dell’altra attraverso i suoni, i rumori e le parole che il muro lascia filtrare.
Sono anime logorate dalla solitudine, dall’attesa dei rispettivi amori e oscurate dalle loro esistenze, come il sole a mezzanotte.
“Quell’appartamento così armonioso venne trasformato in due abitazioni imperfette e incomplete, così come i due ospiti che in quel periodo ne occupavano le vuote stanze.”
“La parete era così sottile che se recitava nei pressi del letto sembrava fosse lì accanto a lui.”